23 ottobre 2010

Il Senso delle Cose



Non è nulla che apparente illusione ogni mia determinata azione di assoldare e dare corpo militare all'esercito che è il caos dell'anima che accomuna me ad altre infinite vite. Rigore, ferrea volontà, costanza morale... nulla serve più quando si è persa la ragion d'essere, lo scopo ultimo del gioco che è la Vita.

Che sia a malincuore che si sotterra tra le pagine di vecchi peccati il rammarico di una verità comprata con la dannazione o si gioisce di una recente speranza acquisita, ancora una volta nulla può contro il desiderio innato nel cuore mio di voler cedere il passo alla propria umana ingenuità e voler essere tra i pochi uomini che lungo i millenni della storia hanno bruciato se stessi come fili di paglia, per illuminare nel buoi le antiche parole di pietra, scolpite da Colui che ha reso l'uomo d'intelligenza sociale.

Un uomo che ha fatto suo cane domestico la solitudine, trovata abbandonata ai bordi della via. Infiammato tiepidamente cuori d'amore abbandonandone poi il ricordo, taciuto occasioni di gloria, malinteso persone per gentilezza e insegnato il valore dell'ingenuità all'ingenuo.

Una prima verità che mi concedo di avere è l'immaterialità della carne e la realtà dell'essenza spirituale: da questa giungerò a una sensata conclusione. Di certo non affiorerà mai nella mente comune l'idea che essa abbia una valenza positiva più che negativa - se si ha l'intelletto di non confonderla con morali religiose, specie quelle cancerogene monoteiste. La consapevolezza del vivere risiede nello spirito, la concretezza del vivere invece nella carne e da tempo ho smesso di confondere la consapevolezza del vivere con l'esperienza del vivere.

Lo Spettacolo che è la Vita presuppone attori in scena, prove, recite di gruppo, per giungere a una professionalità d'attore. Questo è da sempre stato il traguardo del vivere, stancarsi del palco e fare da spettatori finché non fosse stato di nuovo il nostro turno. Ad alcuni invece capita di nascere spettatori o di diventarlo nel mentre dello spettacolo: perdendo una mano, amputando un piede, ammalandosi... ed è a questo punto, che lo ragione fa leva sullo spirito per ridare un senso alla Vita. Si piange, ci si dispera, si maledice il fato e sempre si arriva alla sensata conclusione: ci si chiede il Perché
Mi auguro che giunto a questo traguardo non ci si chieda perché della fatale malattia o dell'impossibilità di camminare più, ma del vero Perché?, quello che ha spinto quel qualcuno a domandarsi "Essere o non essere...". 
E se quel qualcuno dopo tempo ancora si dispera della sua sfortuna di carne, io rido consolato che ancora è intrappolato nell'illusione che la Vita sia uno Spettacolo e lui non possa più recitare, questa sarà per lui meglio che indovinare la tragedia di Amleto.

Il senso delle cose come prima esperienza è un'innata tensione emotiva di giungere a racimolare valori e principi e avere fede in essi, soppesarli sulla bilancia del vivere comune e quindi distrarsi giocandoci a carte, scambiandoli e vincendo con essi sugli altri. Per molti questa distrazione durerà tutta la vita. 
Questo gioco delle carte dei valori e dei principi mi è venuto a noia in questa mia giovinezza, per questo io tra mille tendo lo sguardo immateriale all'essenza dello spirito - al perchè del vivere.

Non abbiate timore a leggere le poche righe che mancano, in esse una nuda donna dalle carni bianche attende per dirvi senza pudore cosa è Il Senso delle Cose:

"tempestosa pioggia di polvere che lentamente nel tempo si sedimenterà in noi, nel tempo farà da pelle al nostro essere e plasmerà la nostra reale carne, la nostra viva illusione del vivere".


frase: un produttore di giocattoli amerà senza menzogna i bambini, se vorrà sinceramente avere successo e ricchezza. Amerà loro prima del danaro, così da poter sfruttare l'amore che palpita vivo in lui. Il senso del suo successo è l'amore sedimentato per i bambini.

Nessun commento:

Posta un commento